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Crescere

Storie sulle dita - Alberi

Sedici tavole tattili realizzate da artisti di tutto il mondo dedicate a quattro momenti cardine della Vita Vegetale:

Crescere. Quella tensione a diventare ciò che siamo che è per prima cosa una spinta a elevarsi. Una fame di luce e di cielo che per alcuni alberi sembra infinita. E che a volte necessita di un sostegno, proprio come accade a noi, per venire su dritti.

Possiamo averli per compagni di giochi, arrampicarsi sui loro rami. A volte vengono piantati quando nasciamo, capita allora che per un po’ veniamo su insieme ma li perdiamo presto di vista: trenta, cinquanta, cento metri e oltre, alcuni diventano più alti di palazzi, statue e grattacieli. Si spingono in cima a fare da nidi agli uccelli, a guardare il mondo dall’alto. E intanto ramificano, tendono braccia orizzontali che sembrano dire: “arrivo fin qui, lasciami spazio”. Sotto intanto le radici fanno amicizia con i funghi, creano reti in cui trasportano informazioni e sostanze nutritive.

Ci vuole tempo per realizzare le nostre potenzialità, per diventare il meglio di ciò che possiamo essere. Alti o altissimi. Forti e pesanti. La corteccia rugosa o liscia, compatta o a squame, che differenza fa? Gli alberi sono longevi, potenzialmente immortali. Non muoiono di vecchiaia ma per fattori esterni: la sega del boscaiolo, un incendio o un freddo improvviso, una calamità di altro tipo. Invecchiano, eppure allo stesso tempo rimangono bambini. In ogni tronco convivono tre momenti della vita: il cambio (dove si crea il nuovo legno), il durame (la porzione centrale) e la corteccia. Vi coesistono quindi una parte giovane, una parte morta e una vecchia, sono capaci di rinnovarsi.

Pensiamo ALBERO e crediamo di sapere cosa sia, ma la sua essenza così differente da noi ci sfugge. Un albero è allo stesso tempo unico e multiplo, non è un singolo individuo ma una colonia, come un alveare o in un formicaio. E’ fatto di unità che si ripetono come un gioco di costruzioni. Tutte uguali ma anche tutte diverse. Può essere uno, oppure anche migliaia. Nello stato americano dello Utah per esempio cresce un bosco di pioppi tremuli chiamato Pando. E’ composto da 47.000 alberi geneticamente identici, in pratica sono tutti lo stesso albero, hanno infatti tutti le stesse enormi radici. Ci vuole uno sforzo dell’immaginazione per abbracciare questo gigantesco essere vivente.

Per abbracciare un albero, invece, basta allargare le braccia.

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